Lo spread in finanza è il rincaro al tasso di interesse che permette alla banca di ottenere profitti da un prestito o da un mutuo.
In parole semplici, la banca compra il denaro al tasso di scambio interbancario (assimilabile all’EURIBOR visto che questo indice rappresenta il tasso interbancario medio di riferimento), e lo rivende con una quota di interessi maggiore.
La differenza tra questa maggiorazione e il tasso di interesse interbancario rappresenta il ricavo della banca sul singolo finanziamento, chiamato spread.
Come si calcola il TAN
Nei mutui, il TAN:
- TAN = EURIRS + SPREAD per i mutui a tasso fisso
- TAN = EURIBOR (o tasso BCE) + SPREAD per i mutui a tasso variabile
Uno spread maggiore non corrisponde necessariamente ad un mutuo oneroso.
Due mutui possono differire di pochi decimali di spread ma se il primo ha delle spese accessorie molto più elevate, potrebbe avere un ISC (ISC = indice sintetico di costo) maggiore e costare di più.
Questa differenza si sente soprattutto se il mutuo è breve, in quanto si versano meno interessi e si sente meno la variazione dello spread. Sui mutui molto lunghi le variazioni di tasso di interesse vengono avvertite molto di più mentre le spese accessorie vengono spalmate su di un periodo più lungo e su interessi maggiori pesando di meno.
Come varia lo spread
Lo spread varia a seconda del tipo di mutuo stipulato. E’ più alto nei mutui che coprono oltre l’80% del valore dell’immobile e nei mutui a tasso variabile che prevedono un tetto massimo di tasso di interesse (mutui con CAP). In quest’ultimo caso la banca affianca al mutuo una polizza aggiuntiva che rimborsa tutte le quote delle rate che eccedono la rata massima stabilita. Questa polizza aggiuntiva si può pagare tutta all’inizio del mutuo oppure viene spalmata sullo spread.
Alcune cose importanti da sapere sullo spread
Lo spread rappresenta il guadagno della banca su un finanziamento ed è un parametro variabile da banca a banca. La decisione per un tasso fisso o variabile viene stipulata nell’atto della presentazione della domanda di mutuo, tenendo in considerazione due cose:
- Il tasso è sempre dato da INDICE + SPREAD
- L’indice di riferimento per il calcolo del TAN è quello relativo al momento dell’erogazione del mutuo.
Questo significa che nella domanda di mutuo viene fissato lo spread, ma non il valore dell’indice finanziario di riferimento.
Se i tassi sono favorevoli, sarebbe auspicabile velocizzare i tempi di erogazione del mutuo per evitare un rialzo futuro degli indici base.
Alcune banche tengono costante il valore dell’indice di riferimento per tutto il mese corrente, usando quello del primo giorno del mese solare. Se questo indice è basso è consigliabile chiudere la pratica entro il mese solare per prevenire probabili rialzi nel mese successivo. In un mutuo a tasso fisso, se la domanda di mutuo e l’erogazione avvengono lo stesso mese, il tasso di interesse resta lo stesso.
Se invece avvengono in mesi differenti il tasso effettivo sarà quello del mese successivo, dato dallo spreads concordato e l’EURIRS del momento.
Per venire incontro al cliente, n caso di aumento degli indici finanziari la banca può mantenere lo stesso tasso riducendo lo spread. Fissato ad esempio uno spread dell’1,5%, se l’EURIRS il mese successivo cresce dello 0,1%, il tasso nominale applicato al mutuo a tasso fisso aumenterà di uno 0,1% e non di più.
Oppure, in alternativa, viene mantenuto lo stesso tasso a fronte di una riduzione dello spread dello 0,1%.