Il mutuo a tasso fisso è un mutuo il cui tasso di interesse si mantiene costante per tutta la durata del finanziamento. Chi sceglie questo tipo di mutuo conoscerà a priori l’importo di ciascuna rata, la durata effettiva del finanziamento e la spesa complessiva in interessi.
Quando è indicato il mutuo a tasso fisso
Il mutuo a tasso fisso è indicato a tutti quelli che vogliono dormire sonni tranquilli senza temere l’aumento della rata a causa di un rialzo dei tassi di interesse. E’ indicato per tutti coloro che hanno redditi costanti e non troppo alti, come la maggior parte dei lavoratori dipendenti. Con un mutuo a tasso fisso è possibile decidere in anticipo quanto si vuole pagare mensilmente in funzione del proprio reddito netto mensile, senza temere rialzi futuri delle rate che per una persona con un reddito costante e non molto elevato possono rappresentare un problema.
Il mutuo a tasso fisso è indicato anche a tutte quelle persone che non prevedono un forte aumento del reddito nel breve periodo e a chi non ama molto il rischio. Questa tipologia di mutuo diventa conveniente anche se si prospettano situazioni finanziarie future a rischio di inflazione.
Gli svantaggi del mutuo a tasso fisso
Al contrario del mutuo a tasso variabile, il mutuo a tasso fisso presenta un costo maggiore in interessi, visto che i tassi applicati sono decisamente più alti. La rata può anche essere maggiorata di oltre il 50% rispetto alla stessa rata in regime variabile. Il peso della rata sul tenore di vita è solitamente maggiore dei primi anni del mutuo visto che con il passare degli anni si presuppone un aumento del caro vita ma d’altro canto anche un aumento dei propri redditi.
Se il potere d’acquisto resta costante a fronte di un aumento parallelo dell’inflazione e del propro reddito, se l’importo della rata non varia, essa diventerà meno influente man mano che passano gli anni.
Per capire meglio questo concetto, ipotizziamo una situazione in cui la rata del mutuo si porta via un 30% delle entrate nette mensili.
Se il potere d’acquisto resta costante, a fronte di un parallelo aumento del caro vita e dei propri redditi, la rata non sarà più il 30% dello stipendio, ma un valore inferiore, visto che rimane la stessa per tutta la durata del finanziamento.
Con un mutuo a tasso variabile, invece, la rata non necessariamente pesa di più nei primi anni del mutuo. Se all’inizio del mutuo i tassi sono bassi, le quote in interessi sono minori e il capitale verrebbe rimborsato con quote interessi molto basse. Man mano che il debito residuo diminuisce, le quote interessi di ciascuna rata si assottigliano sempre di più visto che sono calcolate sul capitale residuo.
Questo significa che, a fronte di un futuro rialzo dei tassi, tanto minore è la quota di capitale residuo ancora da rimborsare, tanto minore sarà il relativo aumento della rata.
Il tasso di interesse del mutuo a tasso fisso
Il TAN del mutuo a tasso fisso è determinato dalla somma di due contributi: L’EURIRS (o l’IRS) e lo spread.
L’EURIRS è un indice finanziario, calcolato giornalmente, dato dalla media pesata dei tassi di interesse a cui i principali istituti di credito europei stipulano degli accordi (chiamati swap) a copertura del rischio di rialzo dei tassi di interesse. Difatti chi presta soldi a tasso fisso deve tutelarsi da un possibile rialzo dei tassi futuri e stipulerà degli accordi con dei soggetti che si accollano questo rischio a fronte di un rapido profitto che genera utili da reinvestire nuovamente. Chi si tutela, versa dei soldi a questi soggetti che hanno un profitto a breve tempo.
Lo spread rappresenta invece il guadagno vero e proprio della banca, e varia a seconda dell’istituto di credito a cui ci si rivolge per chiedere il mutuo.
Attenzione ai mutui a tasso fisso/variabile rinegoziabili
Nelle pubblicità vengono presentati a volte dei mutui a tasso fisso rinegoziabile ad intervalli di tempo regolari (ad esempio ogni 3 o 5 anni). In altre parole, con questo tipo di mutui, dopo un certo periodo di tempo prefissato si può decidere se mantenere il tasso fisso o se passare a quello variabile. Anche qui occorre prestare attenzione a due cose:
- Questi mutui prevedono la rinegoziazione del tasso dopo un certo numero di anni e vengono sovente consigliati dalle banche o dai mediatori creditizi. La rinegoziazione da variabile a fisso (o anche da fisso a fisso), non avviene però con il tasso fisso di quando si è stipulato l’atto di mutuo originario ma con quello del momento in cui avviene la rinegoziazione del mutuo. In presenza di forte inflazione, anche un mutuo rinegoziabile a tasso fisso risentirebbe dell’aumento dei tassi, perché verrebbe periodicamente rinegoziato al tasso fisso attuale e non a quello originario. Se si prevede una situazione finanziaria a forte rischio inflazione, conviene sempre il tasso fisso tradizionale non rinegoziabile.
- Molti contratti, in assenza di comunicazioni per la rinegoziazione, prevedono il passaggio automatico al tasso variabile, pertanto occorre comunicare in tempo all’istituto di credito la propria volontà di mantenere il tasso fisso.
Attenzione alla variazione dell’EURIRS durante il mese solare
Tra l’apertura della pratica e l’erogazione del mutuo passano in media diverse settimane. Visto che il tasso effettivo è quello del giorno in cui viene fisicamente erogato il mutuo, se alcune banche tengono come riferimento per il tasso fisso l’EURIRS del primo giorno del mese corrente, sarebbe auspicabile concludere la pratica entro il mese se alla presentazione della domanda di mutuo i tassi sono bassi. In questo modo si stipula il mutuo con un tasso conveniente.
In alternativa si può tenere sotto osservazione la variazione giornaliera dell’ EURIRS a partire dal giorno in cui è stato richiesto il mutuo. Se le variazioni di questo indice sono minime e nell’arco del mese non è cresciuto non c’è motivo di temere un suo rialzo improvviso nel mese successivo. In questo caso, la banca prenderebbe come riferimento l’EURIRS del primo giorno del mese successivo e si hanno ulteriori 30 giorni per concludere il mutuo ad un tasso conveniente.
Se si nota invece una crescita abbastanza rapida di questo indice, allora è meglio sollecitare l’istituto di credito per concludere la pratica prima possibile e possibilmente entro la fine del mese solare corrente.